LA PROSTITUZIONE COME FENOMENO DI SOSTITUZIONE SIMBOLICA

di Bruno Milone 

In Italia, la prostituzione come prestazione sessuale a pagamento non è vietata. La prostituta è considerata una vittima, quindi vengono puniti i comportamenti che favoriscono, sfruttano o inducono alla mercificazione del sesso, non le donne che ne sono coinvolte. Le stime condotte dalle associazioni che si interessano del fenomeno calcolano un numero che oscilla tra le 75mila e le 120mila prostitute nel nostro paese, di cui il 37% è minorenne e il 65% esercita la cosiddetta professione in strada. All’opposto, i clienti sono calcolati in 9 milioni. Il giro d’affari è di circa 3,6 miliardi di euro l’anno.
Si tratta a tutti gli effetti di un fenomeno di sostituzione simbolica: le donne straniere si trovano investite dei ruoli messi in discussione dalle donne occidentali, in quanto legati alle dimensioni più tradizionali della femminilità. Le immigrate diventano prevalentemente colf e badanti, mogli docili e prostitute. In questi ruoli l’Occidente le accetta, in coerenza con un modello di integrazione subalterna, in cui le distanze sono mantenute pur nella prossimità fisica.
Nella società contemporanea, dopo la rivoluzione sessuale degli anni Sessanta del secolo scorso, la morale sessuale è cambiata: non sono più un tabù per la donna i rapporti sessuali pre-matrimoniali e l’uomo ha attenuato gli atteggiamenti più predatori alla Don Giovanni. Ma perché i cambiamenti della morale sessuale in direzione di una maggiore libertà pre-matrimoniale non hanno prodotto una diminuzione della domanda di sesso a pagamento?
Nella sostanza i rapporti uomo\donna non sono ancora cambiati rispetto al passato: lei deve essere giovane, bella, sensibile, attraente ma sessualmente moderata; lui, invece, protettivo, predatore, attivo, forte, vincente, sessualmente esuberante. Vale la dicotomia madre e fidanzata, da una parte, e amante, dall’altra. Quindi ancora le prostitute sono utili per soddisfare, anche simbolicamente, l’immagine che l’uomo vuole dare di sé.
Inoltre, i rapporti sessuali a pagamento si fondano ma non si esauriscono nel sesso, dato che entrano in gioco dimensioni simboliche di dominio, anche se solo apparente e in un lasso di tempo limitato.
Nel mondo occidentale, un importante archetipo del rapporto madre-moglie e amante-prostituta è Medea. Anche se l’eroina eponima della tragedia di Euripide è considerata il simbolo della follia infanticida, in realtà nella sua vicenda si concentrano tutte le problematiche del rapporto uomo donna in una società maschilista, dalla famiglia alla maternità, dall’alterità all’uguaglianza sociale. Per alcuni interpreti, Euripide documenta le discriminazioni subite dalle donne e dagli stranieri in Atene; per altri, invece, il dramma è legato al passaggio da un’antichità selvaggia e dionisiaca, matriarcale, ad una modernità apollinea, patriarcale ma fondata sulla razionalità e le leggi.
Inoltre, i rapporti sessuali a pagamento si fondano ma non si esauriscono nel sesso, dato che entrano in gioco dimensioni simboliche di dominio, anche se solo apparente e in un lasso di tempo limitato.
Nel mondo occidentale, un importante archetipo del rapporto madre-moglie e amante-prostituta è Medea. Anche se l’eroina eponima della tragedia di Euripide è considerata il simbolo della follia infanticida, in realtà nella sua vicenda si concentrano tutte le problematiche del rapporto uomo donna in una società maschilista, dalla famiglia alla maternità, dall’alterità all’uguaglianza sociale. Per alcuni interpreti, Euripide documenta le discriminazioni subite dalle donne e dagli stranieri in Atene; per altri, invece, il dramma è legato al passaggio da un’antichità selvaggia e dionisiaca, matriarcale, ad una modernità apollinea, patriarcale ma fondata sulla razionalità e le leggi.

 
Prof. Bruno Milone
Docente di Sociologia dell’immigrazione e della prostituzione

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