Studio teatrale sul fascismo

progetto Elena Cotugno e Gianpiero Alighiero Borgia
con Beatrice Borgia, Raffaele Braia, Elena Cotugno e Giovanni Guardiano
costumi Giuseppe Avallone | spazio scenico Filippo Sarcinelli | canti Gianni Golini
ideazione, regia e luci Gianpiero Alighiero Borgia

Studio teatrale sul fascismo (andato in scena nell’aprile 2022 con il titolo Il Bruto. Studio teatrale sul fascismo) è uno schizzo infantile su quanto accade in Italia dal 1914 al 1925: dall’incontro tra Matteotti e Mussolini al congresso di Ancona, passando per la Grande Guerra, la nascita dei fasci di combattimento, il biennio rosso, la lotta politica tra socialisti e fascisti, il primo governo Mussolini, il rapimento e l’uccisione di Matteotti fino all’Aventino e al discorso di Mussolini del 3 gennaio 1925, che costituisce l’atto istitutivo della dittatura fascista.
È un affresco che va conformandosi nella mente di una Piccola Italiana che 10 anni dopo, nel 1935, studia le vicende di quegli anni vivendo il sistema educativo del regime ormai affermatosi.

La storia della democrazia è una storia di progressiva limitazione della violenza politica tramite strutture e ordinamenti di mediazione, il fascismo, al contrario, rappresenta la “liberazione” di quella violenza. E Mussolini e l’Italia sono stati il laboratorio di questo uso “liberatorio” e pragmatico della violenza.
Studio teatrale sul fascismo è uno studio sull’Italia, sull’italiano, sull’uomo occidentale, su Caino e Abele, su Jeckill e Hyde, su Mussolini e Matteotti.
La scrittura di scena è composta esclusivamente da documenti storici, discorsi politici, sedute parlamentari, giornali, libri di testo dell’epoca fascista, da narrazioni e musiche, dialoghi e monologhi in prima e in terza persona, in una continua e incessante moltiplicazione dei punti di vista.
Studio teatrale sul fascismo non è un racconto lineare ma un lavoro compositivo, polifonico e polisemico, che esiste grazie ad attori che danno corpo e vita a parole e scritti di cento anni fa, lasciando che gli spettatori diventino testimoni e facciano esperienza diretta di quanto accaduto nella storia.

parole da:Piero Gobetti, Giuseppe Rensi, Amerigo Dumini, Filippo Turati, Giacomo Matteotti, Giovanni Amendola, Giovanni Gentile, Benito Mussolini, Renzo De Felice, Luca Canali, Hans Woller, Emilio Gentile, David Bidussa, Zeev Sternhell, Carlo Galeotti, Piero Fossati, Paul Scott Mower, Emil Ludwig

Bibliografia: De Felice, Canali, Woller, Giovanni ed Emilio Gentile, Tarquini, Mosse, Gramsci, D’Annunzio

 

 

Pezzi di vita scenica e drammaturgia
La gestazione di uno spettacolo per TB è sempre un percorso volto ad attivare un processo dinamico, a creare una composizione in cui sia in corso un’osmosi tra Pezzi di Vita Scenica, un’esperienza condivisa con gli spettatori. Questa volta il percorso si dipana sullo studio di autori di riferimento, i testi di alcuni dei quali sono divenuti, insieme a discorsi, articoli, inchieste, racconti autobiografici di Giacomo Matteotti, Benito Mussolini, Amerigo Dumini materiali di costruzione della composizione drammaturgica attraverso improvvisazioni ed Etudes degli attori.
I testi attivati attraverso la costruzione di pezzi di vita scenica sono estrapolati da:

■ Inchiesta Socialista per le gesta dei fascisti in italia – 1922 – Giacomo Matteotti
■ Discorso alla Camera del 31 gennaio 1922 – Giacomo Matteotti
■ Articolo uscito su La Lotta l’8 febbraio 1908 – Giacomo Matteotti
■ Discorso alla camera del 30 maggio 1924 – Giacomo Matteotti
■ Discorso alla Camera del 16 novembre 1922 – Benito Mussolini
■ Un anno di dominazione fascista – Giacomo Matteotti
■ Discorso alla Camera del 3 gennaio 1925 – Benito Mussolini
■ Testimonianza di Amerigo Dumini attraverso il suo romanzo del 1958 “17 colpi”
■ Il primo e il secondo libro del fascista
■ Testo unico di Stato (Il libro unico per la scuola elementare)

 

Studio teatrale sul fascismo [qui Scheda]

 

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